Due specialisti dalle caratteristiche atletiche diverse, collaboratori di Correre, hanno sperimentato varie tipologie di allenamento con questa scarpa da strada leggera, caratterizzata tra l’altro da drop 0 e da un’ammortizzazione moderata. Ecco le loro valutazioni
In questa puntata, la rubrica ospita le valutazioni effettuate da Simona Morbelli e Fulvio Massa di Trail Running Coaching. Il nostro massimo esperto dell’allenamento off-road e la campionessa di trail running, oggi sua collaboratrice nell’attività del centro tecnico, fungono da tester per la Altra Running Rivera e ci offrono un panorama di considerazioni interessante, frutto delle hanno caratteristiche molto diverse dei due tester.
Morbelli è un’atleta d’élite che conta decine di podi nelle gare più prestigiose, si allena sia su sterrato sia su asfalto e spesso anche in pista. Massa è untecnico, fisioterapista e runner amatoriale da decenni. Le Rivera sono state provate durante ripetute brevi ad alta intensità, fartlek collinari su asfalto, lunghi di massimo 90’ ed esercizi preatletici coordinativi. Vediamo com’è andata.
Le caratteristiche
Superficie di appoggio:ampia a sufficienza da dare sicurezza nell’impatto al suolo.
Differenziale: il drop 0 è in linea con la filosofia Altra, che non prevede differenza di altezza tra retropiede e avampiede.
Struttura e stabilità: la scarpa non ha tecnologie per il controllo dell’appoggio e presenta tutte le peculiarità di un modello neutro.
Intersuola, ammortizzazione e risposta elastica: questa caratteristica rappresenta per la scarpa la capacità di decelerare smorzando gli impatti durante il contatto con il suolo, grazie ai materiali utilizzati per la sua costruzione. La Rivera ha un’ammortizzazione moderata. L’altezza dello stack (distanza del piede dal suolo) è di 26 mm. È abbastanza alto, ma nonostante questo spessore l’intersuola non offre una restituzione elastica, dando la sensazione di una scarpa “secca”. L’effetto di azione-reazione nella spinta è quindi affidato alla naturalezza del moto meccanico del piede.
Flessibilità e suola:la calzatura si adatta naturalmente alla flessione e torsione del piede e ha la capacità di adeguarsi al movimento senza creare condizionamenti meccanici obbligati. La suola dà una buona trazione nella falcata veloce, che si percepisce anche durante i preatletici.
Tomaia: è costruita con un mesh tecnico, leggero e traspirante e avvolge bene il piede.
Peso:il peso è di circa 250 g. Si può definire una scarpa leggera.
Adattamento alla morfologia del piede:una delle proprietà delle calzature Altra Running è quella del Foot Shape, che prevede una buona ampiezza nell’avampiede per consentire un’adeguata partecipazione di metatarsi e falangi nella spinta e, soprattutto, di ottimizzare sensibilità e propriocezione. Se non si è abituati a una calzata di questo tipo la prima sensazione è quella di sentirsi il piede non sufficientemente avvolto. In realtà dopo qualche uscita questa sensazione svanisce e si cominciano ad apprezzare i vantaggi. Il Foot Shape delle Rivera sembra meno ampio di quello di altri modelli della stessa azienda, adattandosi anche a piedi con una morfologia più stretta.
Le considerazioni
Le valutazioni scaturiscono dal confronto tra i due tester e riassumono tutti i dati analitici espressi fino a ora. Trattandosi di un drop 0, la scarpa deve essere utilizzata con gradualità dagli atleti abituati a correre con drop consistenti (8-10 mm). La Rivera è una calzatura da strada adatta ad amatori di valore medio che di norma si allenano su distanze inferiori alla mezza. L’amatore privo di un passo leggero e in alta frequenza potrebbe non percepire un aiuto particolare nella spinta e nella dinamica di corsa, soprattutto dopo un certo numero di chilometri. L’atleta di medie prestazioni che ama la corsa naturale e cerca una scarpa che gli consenta di sfruttare la biomeccanica fisiologica del piede può trovare nella Rivera la scarpa adatta per i suoi allenamenti su strada.
Nota
La versione completa di questo test scarpe è pubblicata su Correre n. 438, aprile 2021 (in edicola da inizio mese), a pagina 97.